ARTE E MUSEI

22 marzo

LE INIZIATIVE DIGITALI DEI MUSEI DI BRESCIA: UN VIAGGIO NELLA BELLEZZA IN ATTESA DELLA RINASCITA

Brescia - È la città più colpita, assieme a Bergamo, dal drammatico effetto domino del contagio da Covid-19. Ma Brescia non perde la forza di lottare e affida alla bellezza dei suoi Musei il compito di regalare agli animi un’ancora di salvezza e, si spera prestissimo, di rinascita.
Fondazione Brescia Musei ha, per questo motivo, approntato un palinsesto digitale ricco di iniziative.

D’accordo, nessuna idea potrà essere talmente geniale da rimpiazzare un’opera d’arte “dal vero”, ma in ogni sua forma, l'arte, anche se a distanza, può rendere meno dure le giornate.

Il viaggio virtuale alla scoperta delle collezioni e dei tesori bresciani ha inizio tutti i giorni alle 8. Si prosegue, alle 13, con #l’opera del mese, un video di presentazione del format di successo l'Opera del Mese. Da non perdere, domenica 29 marzo alle 15.30, l’approfondimento, a cura dell’archeologo Sergio Fontana, sulla splendida anfora di Psiax-Ercole datata 510 a.C.

Tutti i giorni alle 20, grazie all’iniziativa #cartoline dalla città, Brescia si racconta attraverso le più belle immagini inviate dagli Instagrammers.

Il palinsesto digital dei Musei di Brescia non trascura i bambini
Il giovedì e il sabato alle 16, tutti sintonizzati sui canali social #bresciamusei per seguire la rubrica che suggerisce a grandi e piccini una serie di sperimentazioni artistiche che prendono spunto dai capolavori dei Musei cittadini.

Le giornate di Sabato 21 e di domenica 22 marzo saranno dedicate ai capolavori della Pinacoteca Tosio Martinengo, per festeggiare virtualmente il suo secondo compleanno. Con la sua importante collezione di opere - da Raffaello a Lotto, da Hayez a Canova e Thorvaldsen - la biblioteca è stata riorganizzata attraverso un nuovo percorso espositivo in 21 sale concepito per restituire al visitatore la complessità del Museo. Ma anche delle sue collezioni, attraverso una riflessione sulla loro storia e sugli orientamenti critici che ne hanno determinato la fisionomia dal tardo-gotico al primo Ottocento.

L’agenda virtuale dei Musei di Brescia prosegue, il lunedì e il mercoledì alle 16, con #CARTA D’IDENTITÀ DI UN'OPERA. Si tratta di brevi podcast nei quali cui a parlare saranno direttamente le opere attraverso la voce dei curatori delle collezioni.

Il martedì e il venerdì, invece, sempre alle 16, toccherà agli operatori dei Servizi Educativi, che vivono tutti i giorni a contatto con queste straordinarie bellezze, scegliere e descrivere la loro opera del cuore.

Ma forse l’appuntamento più atteso è quello che precederà la riapertura. 





MOSTRA DI RAFFAELLO ONLINE


Roma - Raffaello non può attendere.  Inaugurata il 5 marzo e sospesa solo tre giorni dopo in seguito all’emergenza coronavirus, la grande mostra delle Scuderie del Quirinale trasloca online con un programma ricco di soprese. 

A 500 anni dalla scomparsa del genio di Urbino, Raffaello. 1520-1483 è il più ampio evento espositivo che gli sia mai stato dedicato: sono 204 i dipinti e i disegni – di cui ben 120 firmati dal protagonista – che restano ben custodite nel museo aspettando tempi migliori.

Ma da oggi videoracconti, approfondimenti e incursioni nel backstage sono pronti a tenerci compagnia sui social sotto l’hashtag #RaffaelloOltreLaMostra: per ammirare alcuni tra i più bei capolavori riuniti a Roma, conoscere interessanti curiosità sull’arte del Divin Pittore e scoprire i segreti di una rassegna esclusiva.  

E per i più curiosi, le sale delle Scuderie si aprono alle visite virtuali per condurci tra i gioielli del Louvre e degli Uffizi, del Prado o della National Gallery. Dalla Velata alla Madonna del Granduca, dal Ritratto di Leone X alla Fornarina, le video-passeggiate di #RaffaelloInMostra regalano uno scorcio inatteso sui capolavori messi insieme con grande impegno dagli organizzatori dell’evento romano.  

Come partecipare? Basta connettersi ai canali social della mostra o seguirne gli aggiornamenti su Youtube.
 
Intanto, due importanti progetti cinematografici dedicati a Raffaello si profilano all’orizzonte. Il primo è quello del regista britannico Phil Grabsky, ormai veterano del docu-film di argomento artistico (Io, Claude MonetMichelangelo - Amore e MorteDegasPassione e PerfezioneIl giovane Picasso sono alcuni dei successi più noti al pubblico italiano), che con la sua Exhibition On Screen ha già iniziato le riprese della mostra d'arte alle Scuderie che sarà il cuore di un nuovo racconto in esclusiva per il cinema. 

L’altro è targato Sky Arte e sarà distribuito appena possibile da Nexo Digital nella sua rassegna annuale La Grande Arte al Cinema. Diretto da Maurizio Ferrari, Raffaello. Il giovane prodigio sceglie un taglio inedito: esplorerà la figura del maestro urbinate a partire dai suoi straordinari ritratti femminili.






20 marzo

PROSSIMI APPUNTAMENTI MUSEALI IN ATTESA DELLA FINE DELL'EMERGENZA SANITARIA


FERRARA
Palazzo dei Diamanti
- fino al 13 Aprile -

Acquista

Noto soprattutto per le sue composizioni eleganti e alla moda che ne determinarono il successo a Parigi, Giuseppe De Nittis è da annoverare anche tra i principali interpreti di un nuovo modo di guardare la realtà e tradurla con immediatezza sulla tela attraverso inquadrature audaci, tagli improvvisi, prospettive sorprendenti affiancate a una sapiente resa della luce e delle atmosfere. Che si tratti di paesaggi assolati del sud Italia, di ritratti o delle affollate piazze di Londra e Parigi, il pittore di Barletta ha lasciato una serie di istantanee che rappresentano il mondo nel suo apparire fugace e transitorio. 
Pur senza dimenticare le esigenze del mercato e facendosi interprete del gusto delle esposizioni ufficiali, attraverso un linguaggio teso alla sperimentazione e una sensibilità ottica affine a quella degli amici Manet, Degas e soprattutto Caillebotte, De Nittis ha abbracciato quella “rivoluzione dello sguardo” che segna l’avvento della modernità in arte, a cui nella Parigi di fine Ottocento contribuisce il confronto tra la pittura e i codici visivi della fotografia e della tradizione artistica giapponese. 
Sono questi i temi che affronta la mostra, rileggendo la carriera del pittore da una prospettiva che pone l’accento sulla sua originalità e carica innovativa. Nel percorso espositivo, alle opere di De Nittis è affiancata un’ampia selezione di fotografie d’epoca firmate dai più importanti autori del tempo – da Charles Marville a Gustave Le Gray, da Alvin Coburn ad Alfred Stieglitz – oltre ad alcune delle prime immagini in movimento dei Lumière, con il fine di evidenziare il contributo del pittore alla comune creazione del linguaggio della modernità.
La mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Barletta, è a cura di Maria Luisa Pacelli (conservatrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara), Barbara Guidi (conservatrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara) e Hélène Pinet (già responsabile delle collezioni di fotografia e del servizio di ricerca del Musée Rodin di Parigi). La rassegna sarà accompagnata da un catalogo illustrato che, grazie all’apporto di insigni studiosi, approfondirà alcuni temi ancora poco indagati come il rapporto tra l’artista e la fotografia coeva, l’interazione con le dinamiche del mercato che hanno segnato la fin-de-siècle, le tecniche utilizzate dall’artista e il ruolo decisivo della moglie Léontine nella carriera del pittore.

Ferrara Arte         GAMC           Comune di Ferrara          Comune di Barletta

De Nittis e la rivoluzione dello sguardo
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Catalogo a cura di Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi, Hélène Pinet
Saggi di Maria Luisa Pacelli, Hélène Pinet, Robert Jensen, Barbara Guidi, Adolfo Tura
288 pagine illustrate
Fondazione Ferrara Arte Editore
ISBN: 978–88–89793–52–7
Prezzo di listino dopo la mostra 48
Prezzo sul sito ufficiale 30 Euro

FERRARA
Palazzo Estense
- fino al 7 Giugno -

Tra simbolismo e futurismo Gaetano Previati

Sospesa come un ponte tra Ottocento e Novecento, la figura di Previati ha avuto un ruolo fondamentale nel rinnovamento dell’arte italiana alle soglie della modernità. Egli è considerato un erede della tradizione romantica, un interprete delle poetiche simboliste e, per la sensibilità visionaria e sperimentale della sua pittura divisionista, un anticipatore delle ricerche d’avanguardia futuriste.

In occasione del centenario della morte, la sua città natale gli dedica una mostra al Castello Estense che rilegge gli aspetti più affascinanti e innovativi della sua opera. Un centinaio di dipinti, disegni, cimeli e documenti inediti ripercorrono l’appassionante avventura che ha condotto Previati dalle visionarie interpretazioni storiche e letterarie alla pittura degli stati d’animo, attraverso illustrazioni fantasmagoriche, radiosi paesaggi, toccanti icone e suggestioni musicali.
La mostra è affiancata dal progetto didattico Viaggio nell’azzurro che propone ai più giovani e a tutti gli appassionati di approfondire in maniera partecipata e inclusiva alcune modalità offerte dall’arte per interpretare la sensibilità contemporanea, alla confluenza tra diversi linguaggi espressivi.
PRATO
Museo di Palazzo Pretorio
- fino al 13 Aprile -


Dipinti “mai visti” della Fondazione de Vito insieme alle tele più suggestive del Seicento del Museo di Palazzo Pretorio danno vita ad un percorso espositivo che vuole raccontare l’impatto determinante della pittura di Caravaggio sugli artisti di scuola napoletana nel XVII secolo attraverso una scelta di opere delle due collezioni. La mostra, organizzata dal Comune di Prato in collaborazione con la Fondazione De Vito e curata da Rita Iacopino e Nadia Bastogi,  presenta un numero di dipinti non elevato, ma di grande qualità, e si articola intorno ad alcune delle personalità più rilevanti della scena artistica partenopea. I dipinti di Palazzo Pretorio dialogano con quelli della collezione De Vito, secondo una sequenza cronologica, stilistica e tematica: un viaggio che inizia con il naturalismo post caravaggesco, nelle diverse interpretazioni degli artisti napoletani, fino ad arrivare all’espressività pittorica del linguaggio barocco;  un itinerario in cui Battistello Caracciolo, Jusepe de Ribera, il Maestro dell’Annuncio ai Pastori, Bernardo Cavallino, Mattia Preti, Nicola Malinconico segnano le tappe di un’emozionante esperienza visiva ed emotiva.  

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BRESCIA
 Palazzo Martinengo
- fino al 7 Giugno -

Divina-creatura

Dopo il grandissimo successo ottenuto con “Gli animali nell’Arte”, l’Associazione Amici di Palazzo Martinengo prosegue il percorso di indagine su temi di grande attualità sociale e mediatica proponendo, a partire dal 18 gennaio 2020, un’esposizione dedicata alla rappresentazione della donna nell’arte dal Cinquecento fino alla Belle Époque.
Grazie alla selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche e collezioni private, sarà possibile analizzare a trecentosessanta gradi l’affascinante tematica, con l’obbiettivo di dimostrare come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’arte italiana.
L’avvincente percorso espositivo, ideato dal prestigioso comitato scientifico internazionale presieduto da Davide Dotti, sarà suddiviso in otto sezioni tematiche dedicate a:
  • Sante ed eroine bibliche
  • Mitologia in rosa
  • Ritratti di donne
  • Natura morta al femminile
  • Maternità
  • Lavoro
  • Vita quotidiana
  • Nudo e sensualità

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, durante la visita dell’esposizione,, tramite appositi pannelli di sala, sarà possibile approfondire alcuni tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le “quote rosa”. Le opere d’arte diverranno quindi formidabili veicoli per sensibilizzare il pubblico – soprattutto quello più giovane – verso argomenti di grande importanza socio-culturale, e di centrale rilevanza nella moderna società civile.

Attraversando le sale di Palazzo Martinengo il pubblico compirà un emozionante viaggio lungo quattro secoli di storia dell’arte e ammirerà capolavori dei grandi maestri che, con delicata sensibilità estetica, dipinsero le donne in situazioni, contesti e atteggiamenti differenti, cogliendo nei loro sguardi le più sottili sfumature caratteriali. Un rapporto, quello tra l’arte e il mondo femminile, che i più celebri pittori di tutti i tempi hanno eternato in dipinti di incantevole bellezza e che questa mostra vuole riscoprire e portare all’attenzione della società contemporanea, per rimarcare come la donna sia da sempre stata il centro dell’universo artistico, e non solo!
  


BOLOGNA
 Fondazione Mast
- fino al 3 Maggio -

Uniform

UNIFORM INTO THE WORK/OUT OF THE WORK è il nuovo progetto espositivo della Fondazione MAST curato da Urs Stahel e dedicato alle uniformi da lavoro, che attraverso oltre 600 scatti di grandi fotografi internazionali mostra le molteplici tipologie di abbigliamento indossate dai lavoratori in contesti storici, sociali e professionali diversi. Nate per distinguere chi le indossa, le uniformi da un lato mostrano l’appartenenza a una categoria, a un ordinamento o a un corpo, senza distinzioni di classe e di censo, dall’altro possono evidenziare una separazione dalla collettività. Le parole italiane “uniforme” e “divisa” evocano, allo stesso tempo, inclusione ed esclusione.
UNIFORM INTO THE WORK/OUT OF THE WORK comprende una mostra collettiva sulle divise da lavoro nelle immagini di 44 fotografi e un’esposizione monografica di Walead Beshty, che raccoglie centinaia di ritratti di addetti ai lavori del mondo dell’arte incontrati dall’artista nel corso della sua carriera, per i quali l’abbigliamento professionale, estremamente differenziato e individualistico, rispetta una sorta di tacito codice dell’anti-uniforme.









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